mercoledì 28 gennaio 2015

3| un coltello che ride

La mia nuova casa è una mansarda sopra ai portici, che noi emiliani, noi fondamentalmente dei portici lo siamo, nel senso che sta cosa di sorreggerci ce l’abbiamo dentro, e infatti invece di ostacolarci o galleggiarci siamo per il correrci incontro, noi siam dei portici così.

Genova oggi picchiano di brutto, Palletta dice che ha trovato un altro e che è una cosa seria, Gallo è a Saint-Tropez con la morosa, la Pulce là che fissa il mare immobile, chiusa come un riccio. Io perso mi sono perso, però adesso ho iniziato la terapia ed è stranissimo rendersi conto di quanto siam delle reazioni chimiche, tipo che con le pastiglie giuste la testa si ferma e l’ombra non c’è più, allora delle volte adesso subito ora, delle volte penso che potrei pure ritrovarmi, ed è un pensare veramente bello.

Nella mia nuova casa ci ho portato le scarpe, i vinili, i libri russi, un quadro della Pulce che sembra un’esplosione e secondo me è un orgasmo, la foto in bianco e nero di quel gran figo di Steve McQueen mentre guida col guanto, il vino, un libro dell'Artusi che mi ha regalato la nonna Giorgina, il pallone, la mia chaise longue rossa e un pallet che ho verniciato di grigio, che come tavolino è perfetto. La mia nuova casa è un nido luminosissimo.

Noi d’estate la sera tutti in piazza dei leoni, si ride, si scherza, si sbevucchia, fondamentalmente non si fa mai un cazzo, ma a far tardi così stiamo sempre tutti bene, invece ieri sera è successo che stavo raccontando ai ragazzi di questo nuovo canale che si chiama la sette, dove c’è un gioco che tu da casa parli direttamente con la tv e lei ti risponde, e ti vede quello che fai, solo che siccome tutti hanno riso e mi guardavano come se fossi ubriaco, io ci son rimasto proprio male. Dopo la Pulce mi ha detto dai Frency andiamo a casa, allora mi son appoggiato con la fronte sulla sua spalla, e mentre ridevo e dicevo mo mama, ho visto che l’è scesa una lacrima, ma non mi ha mica voluto dire perchè. Questione di aculei, credo.

Noi cosa siamo? Odori? Numeri? Alambicchi rabbia e calcare? E quand'è che smettiamo di amare? Quando non ridiamo abbastanza? A volte il cuore bisognerebbe isolarselo col grasso di balena, penso, tipo quando ti vengono le domande e mica ce la fai a rispondere, e più ci pensi e più ti parli, e più ti tarli e più stai male. Perché tante persone si incrociano e poi non si piovono addosso? Perché la pioggia sa spiegarsi senza troppi giri di parole, e invece a noi ci piace così tanto lamentarci in difesa? Dove sono i portici quando servono? Comunque a parte il dubbio di avere dei giorni col sistema di propulsione assente, a parte questo direi tutto bene.

La Palletta dice che vuole rifarsi una vita col tipo nuovo, che c’è in ballo la maturità e la banchina, io non lo so, mi hanno anche detto che è meglio se per un po’ al lavoro non ci vado, non ho nemmeno poi tanta voglia neanche di andare dallo psicologo, io mi sento una scatola dell'ikea, una scatola chimica calmo agitato calmo agitato calmo agitato, allora siccome decide Frency, stavolta per me ho iniziato a modificarle un po’ come mi pare questi dosaggi, che insomma è mica vero che l’ombra è proprio sparita sparita, delle volte mi accorgo che mi trova, e mi guarda dalla finestra con occhi grandissimi.

Oggi Santa Lucia è venuta una bufera di neve incredibile, ma io non ho visto niente, ho dovuto chiudere tutto anche gli scuri perchè l’ombra mi spiava e non volevo mi trovasse, poi però a un certo punto han suonato alla porta ed era la Pulce, mi ha detto dai dai che nevica, dai andiamo che sotto la neve passa tutto, ma io secondo me lei non capisce, le ho detto ma non vedi che ci attaccano?, e poi le ho dato in mano una delle due fionde che ho comprato e ho detto difenditi, chiudi tutto e attacca, poi dal suo sguardo ho capito, troppo tardi cazzo, le ombre hanno inghiottito anche lei, allora l'ho guardata con molto molto schifo e le ho detto ma guardati, sei diventata un coltello di Mia Wallace, sei solo un coltello che ride e ferisce. Dopo è scappata via, non so se ha capito.

Va via va via va via va via va via, tanto non ti vedo, tanto non ti ascolto, vattene via, ma non ti stanchi di dire stronzate? Pioggia che centrifuga i pensieri senza ammorbidente, e poi i buchi neri, gli universi paralleli, le cavallette, i vuoti, i pieni, le inversioni, cazzo vuol dire quadrare il cerchio, io voglio le ellissi, l'analessi, la prolessi e gli incroci, io qui le ombre ci sono, mi dicono che tutto è sbagliato e io non lo so, non lo so, nascondermi dove?

Voglio scegliere io chi incontro per strada, io cazzo, tipo che c’è questa ragazza bellissima che sembra uscita da una canzone di Vecchioni, tutta dolce e mora e gusto lampone, e ieri sera siamo usciti, poi però all'improvviso l'aria da burrone e sta stronza che mi dice ti voglio salvare, ma salvare cosa, ma chi, ma cosa? Cioè non lo so, qui bisogna fare mille occhi, e poi però loro son scatole di scorpioni dappertutto, le ombre si travestono, sono cucchiai che a seconda della distanza vedi l'immagine rovesciata, e io non so quanto resisto, io in questo mondo di merda non lo so, non lo so.

Natale, siamo tutti a casa del Gallo e la Pulce, noi e le ombre, ci sono tutte ste stronze, chiedo alle amiche della Pulce se son fidanzate, a tutte una per una, ma le risposte non le sento neanche, le ombre urlano, divorano, mi sgridano, mi trascinano dentro il buco e mi risucchiano, ho caldo, non respiro, non le voglio più le scarpe, niente camicia, e lo so Pulce, lo so che fa freddo e le tue cazzo di amiche fighette si suggestionano, ma lasciatemi in pace e tenetevi le ombre, via via basta, cazzo, siete occhi quanto il buio, come fate a non vederle? 

Primavera, troppa luce in mansarda, voglio scappare e andare dove nessuno può trovarmi, voglio i campi neri, ma non come quando da piccolo scappi di casa per gioco, loro sono dentro la mia testa, stanno vincendo cazzo, e io sono stanco, stanco, stanco che non voglio più vedere nessuno, non ce la faccio più. Più.

Maggio, fucile, telefono che suona, no che non rispondo, no che non vengo alla vostra cazzo di grigliata, io non ho più amici, dimenticatemi, non vi conosco, non ho niente solo ombre, io nessuno mi vuole più bene, nessuno. Tutto chiaro zero dubbi. Allora sai cosa? Allora adesso mi tolgo le scarpe, ci arrotolo dentro i pensieri, e la faccio finita.

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